Fondazione

Fondazione Giovanni Santin Onlus

 

FONDAZIONE GIOVANNI SANTIN ONLUS

REPORT marzo 2020/agosto2022

Il 2020 è stato interessato dalla pausa dettata dalle normative che limitavano le attività culturali e sociali quale strategia per ridurre i contatti e quindi la diffusione del Coronavirus. Questo ha bloccato le attività nella Museum Gallery  di Budapest (a causa della chiusura della struttura ospitante).

Sul territorio italiano si sono realizzate:

  • la Personale dell’artista Gigi de Rossi in collaborazione con il Comune di Zoppola  
  • la mostra di Giorgio Igne e Alberto Pasqual  allestita nel Casello di Guardia di Porcia in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e con il Patrocinio del Comune, con la curatela della prof. Franca Benvenuti   (format “Donne Protagoniste”): il pubblico purtroppo non ha potuto accedere agli spazi per vedere dal vivo le opere e assistere alla ricca programmazione collaterale. Un video professionale ed esaustivo ha documentato l’esposizione. Il Video è stato inviato via mail e attraverso i diversi social e ha ricevuto numerose testimonianze positive, che hanno confermato l’opportunità della scelta e l’utilità anche delle modalità comunicative  da remoto (che sono state ampiamente utilizzate) per la diffusione della conoscenza e della cultura del contemporaneo.

Le attività con il pubblico sono riprese appena possibile e inizialmente realizzate all’aperto, solo dopo l’estate del 2020.

  • Mila Marzotto ha curato egregiamente  “Verdarte On The river”, collettiva d’arte e concorso di poesia e fotografia lungo le strade del Rio Buion e dei giardini pubblici e privati di Porcia Pordenone. Le scuole coinvolte hanno dimostrato interesse e fattiva partecipazione, La Fondazione ha anche provveduto all’acquisto dei premi e riconoscimenti per l’importanza che è stata data anche al coinvolgimento dei bambini e dei giovani e del mondo dell’handicap.  Questa manifestazione è diventata itinerante nel 2021, accogliendo apprezzamenti da un pubblico interessato e numeroso(a Roveredo in Piano, a Campone e ad Ariis). Nel 2022 la manifestazione è ritornata a Porcia (biennale) con il titolo VERDARTE on THE AIR ed ha iniziato già a spostarsi  a Roveredo in piano (sono previste ulteriori tappe: a Portogruaro e a S. Quirino e…).
  • Nei mesi di giugno luglio agosto Franca Benvenuti ha curato E’Terra! Di Guerrino Dirindin a Tramonti;
  • a Portopiccolo TS si è tenuta la mostra di Fabio Pasotti Quello che manca a cura di Fabio Fonda.
  • A Castions di Zoppola nell’autunno del 2020 è ripresa la collaborazione con l’Assessorato alla Cultura per l’evento d’arte “Amici degli Amici” che si tiene negli spazi del Museo Costantini. Con visite a numero chiuso si è aperta una mostra “emblematica del periodo della pandemia”: “Sistema Chiuso” di Luciano Bellet (con Paride Rosa e Mauro Brugnera). (Questa mostra/Progetto è stata scelta da Antonello Serra per rappresentare l’arte friulana a Pergine (Trento), nella prestigiosa sede del Palazzo Crivelli. La Mostra dal titolo ARTE CONTEMPORANEA nella TRE VENEZIE curata da Maurizio Scudiero, è stata realizzata nel 2022 e )documentata da un catalogo esaustivo e si sposterà in Villa Manin entro il 2023.

Nel 2021 nel rispetto delle procedure richieste dalle normative anticovid sono state realizzate ventuno esposizioni in collaborazione con enti pubblici e privati. Mi preme sottolineare:

  • Per i 700 anni di Dante la collaborazione con la casa editrice Chartesia  nella realizzazione della nuova prestigiosa edizione della Divina Commedia, corredata da opere di artisti contemporanei. La Fondazione ha proposto 4 maestri del contemporaneo: Olimpia Biasi, Graziella Da Gioz, Eugenio Beraldi e Sonia Ros. I tre Tomi Paradiso, Inferno, Purgatorio, e le opere a corredo sono state presentate in Mostra a Portobuffolè nel Museo Casa di Gaia;
  • La mostra di Paride Rosa sulla metamorfosi al Make di Udine; “Estat,” l’antologica di Loris Cordenos a  San Vito al tagliamento (con catalogo); la mostra fotografica di Matarasso e Ruggeri a Modica in Sicilia;
  • La presentazione del secondo libro autobiografico dello scrittore afgano Fawad e Raufi Ultimi respiri a Kabul (Sede Principi di Porcia, e a Tolmezzo su invito del Comune);
  • la continuità dei rapporti con gli Assessorati alla Cultura Zoppola dove si propongono eventi collaterali alle mostre (presentazione di libri, laboratori, visite guidate, spettacoli teatrali, incontri con l’autore, concorsi fotografici etc) rivolti anche alle scuole; questo è un criterio che motiva da sempre la presenza della Fondazione GS2. Nel 2021 si è inaugurato Bestiario intimo di Massimo del Tedesco con la curatela di Stefano Jus. Molto ricchi gli incontri collaterali, in particolare quello dedicato al restauratore Magri, documentato anche con un video che ha ricevuto innumerevoli visualizzazioni. Notevole l’iscrizione di bambini e adolescenti ai laboratori organizzati ;
  • la nuova collaborazione con l’architetto Pier Appoloni, curatore della programmazione nella sede storica di Ca’ Lozzio Incontri, a Piavon di Oderzo; l’alta qualità delle proposte rende particolarmente importante la presenza della Fondazione GS;
  • la nuova collaborazione con il titolare di Theke, Michele Filippi, con il quale si sono realizzate mostre a livello Nazionale in sedi prestigiose (Palazzo Contarini Bovolo a Ve; Museo Pallottino a Melfi nel Castello Federiciano; AugeoArt Space a Rimini con il curatore Matteo Sormani). Questi eventi concorrono a testimoniare la volontà della Fondazione di ampliare il proprio raggio d’azione valorizzando i propri interventi a livello nazionale con collaborazioni fattive con le Sovrintendenze e il Ministero della Cultura;
  • la nuova collaborazione con Sonia Strukul artista, curatrice e scrittrice di testi d’arte che contribuisce ad arricchire anche la pagina del nostro sito sulla critica di arte contemporanea, le nuove mostre etc (anche Matteo Sormani contribuisce con suoi suggerimenti);
  • la nuova collaborazione con Giovanna Santin che ha posto in collegamento la Fondazione con le principali associazioni culturali del territorio friulano che organizzano Festival (ad es. BLANC: arte e sostenibilità. Sold out tutti i concerti nelle sedi più disparate, tra i monti, nei centri etc); la realizzazione di video e documentari (ad es.Nella Patria del Friuli. Luoghi storie leggende di Piergiorgio Grizzo)la pubblicazione e presentazione di libri (ad es. Quattro passi insieme di Cardin – Dalle Molle),  le visite guidate nei luoghi più interessanti dal punto di vista storico, architettonico, artistico.etc. Giovanna Santin  cura inoltre il Memorial G. Santin Rugby, giunto al quarto anno consecutivo;
  • la continuità di collaborazione con il fotografo Sergio Vaccher che arricchisce il sito e i nostri social con gli scatti  che documentano eventi culturali importanti quali PNLEGGE, Cinema Muto PN; Carnevale VE, etc
  • La presentazione di libri: Tethisadros di Stefano Magri; Note di Pace di Federica Marron; e il continuo rapporto con la casa ed. Punto M.arte di Mario Vidor;
  • Il Concorso annuale Amore Ti scrivo con la pubblicazione del libro di Poesia /prosa dei Premiati (anno 2020/2021/2022 alla Biblioteca Guarnieriana di San Daniele).

Nel 2022  fino a fine agosto sono stati organizzati, con il supporto e in collaborazione della Fondazione GS. 16 eventi, oltre a Verdarte di cui si è già scritto, tra  gli altri segnalo:

  •  la rassegna Donne Protagoniste a Porcia con tre artiste  Adriana Rigonat; Daniela DAz Moretti e Silvia Braida e la ricchissima serie di eventi collaterali. Curata magistralmente dalla professoressa Franca Benvenuti; 
  • il simposio di arte fotografica a Motta di Livenza TV: VEDERE OLTRE a cura di Memi Vendramini : tre le sedi espositive; 5 le mostre tra personali e 1 collettive, (da notare la presenza di fotografi della storica Associazione La Gondola di Venezia); anche questa volta un catalogo ha documentato la serie di eventi;
  • In collaborazione con i Lions si è curata la mostra con Cartella di grafiche dell’artista Stefano Jus (realizzate in concomitanza con la mostra di Nicola Grassi e il 700 veneziano alla Galleria Harry Bertoia di Pordenone. (è previsto  nel 2023 lo spostamento con inevitabili modifiche della  Mostra di Jus a Venezia nella Sala del Tintoretto a Palazzo Contarini/Bovolo);
  • L’antologica (purtroppo non esaustiva) di Mario Moretti che si è tenuta nella Villa Perotti a Chions di Pordenone, in collaborazione con il Comune e la ProLoco;
  •  A Stevenà in Villa Frova la mostra Vibrazioni di Francesca Sist curata da Giovanna Carlot prestando particolare attenzione alle visite guidate e agli incontri con approfondimento dei criteri di analisi della critica contemporanea;
  • Raffaele Santillo ha esposto L’Esercizio dell’Imperfetto a Cordovado e nello spazio/atelier Margine ha curato la mostra di Bruno de Blasio 40+20
  • A Camposampiero si è dato sostegno alla prima mostra “PERSONA” di 4 giovani  iscritti dell’Accademia di Venezia che hanno fondato coraggiosamente il Collettivo Kaumann. La Fondazione cerca sempre di valorizzare anche il lavoro dei giovani che esprimono serietà nel lavoro, credibilità di ricerca, chiarezza e professionalità e capacità di autopromozione.
  • Si è completata l’itineranza di E’ per sempre a Rimini e a Melfi, con la presentazione del catalogo e del libro artisti Visionari di Roberta Tosi e Davide Rondoni,

In questi anni la Collezione d’arte si è arricchita con:

  • l’acquisto dell’opera COMPOSIZIONE 1991, di Nane Zavago, uno dei grandi maestri del NordeEst italiano. Posizionata in luogo aperto al pubblico( Viale delle Grazie PN) concorre a qualificare la città di Pordenone. Numerosi i ringraziamenti e apprezzamenti ricevuti da autorità civili e religiose, dalla stampa e da comuni cittadini;
  • Il piccolo prezioso olio di Giuseppe Nicoletti e la serigrafia di Giulio Belluz; Le cartelle con le grafiche di Stefano Jus La forma della luce; Lo stupore di Gabriele; dello stesso artista il Condominio in cemento e ferro;
  • Il tondo di Alberto Pasqual in acciaio Legame;
  • Il magistrale autoritratto con teschio di Damson Dalla culla alla tomba;
  • La carta di Nelio Sonego seguito dalla Galleria Invernizzi di Milano Orizzontale verticale (tra le prime opere del grande maestro friulano)

Solo nel 2022 (causa Covid) la sede della Fondazione GS a Venezia ha potuto riaprire per ospitare i curatori d’arte Giovanna Carlot e Matteo Sormani, facilitando il loro lavoro, la visita alle grandi esposizioni e la programmazione di eventi futuri.

Concludo il positivo bilancio delle attività culturali realizzate con ottimismo e convinzione  in periodi particolarmente “bui”, causati da crisi pandemiche, economiche e culturali che hanno interessato gli ultimi anni. La Fondazione Giovanni Santin Onlus ha cercato di rendere attrattive le proprie proposte, ha consolidato nuovi rapporti con curatori ed esperiti d’arte, ha promosso l’attività di nuovi artisti anche agli esordi della loro ricerca, accanto ad altri considerati ormai maestri. Ha promosso l’edizione di Cataloghi d’arte e la presentazione di Libri. Ha arricchito la propria Collezione d’arte. Ha aumentato il numero degli amici e dei contatti nei Social e sul Sito della Fondazione GS al quale rimando per la conoscenza dettagliata di tutti gli eventi promossi e sostenuti e del programma concretamente realizzato.

Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo percorso e mi complimento per il coraggioso indirizzo dato al lavoro della Fondazione Giovanni Santin Onlus. Mi auguro che anche per i prossimi anni ci sia continuità e innovazione, e mi impegno a sostenere le nuove proposte, esperienze, relazioni e ricerche, nell’ottica degli obiettivi che condivido e promuovo in qualità di Presidente.

10.08.2022

IL PRESIDENTE

ALESSANDRO SANTIN

 

 

Report marzo 2017/2019

 

A conclusione di questo secondo triennio di attività sento la necessità di esprimere ancora una volta il mio apprezzamento per quanto è stato fatto grazie alla collaborazione di tutte le persone coinvolte in vario modo nella programmazione degli eventi e delle proposte culturali, realizzate con l’apporto della Fondazione Giovanni Santin Onlus, che mi onoro di presiedere.

 

In sintesi ritengo importante stilare un bilancio sintetico delle attività culturali di diverso tipo, svolte nelle due realtà territoriali in cui la Fondazione agisce.

 

La Museum Gallery, lo spazio espositivo gestito sotto la vigile curatela di Marta Manyaine Czinder a Budapest, ha ospitato ben 28 Mostre Personali di artisti ungheresi, e 3 di artisti italiani (Dri e Valdemarin; Vidor; Pasqual).

Come sempre è stato dato spazio a tecniche differenti (fotografia , scultura, incisione, olio, collage, installazioni etc.) per rendere vario e stimolante l’approfondimento e la conoscenza della ricerca contemporanea in questo ambito.

Interventi musicali e letture di testi poetici hanno aperto anche all’incontro con altri linguaggi poetici, diversi da quello visuale, per permettere a un pubblico di età e interessi diversi di avvicinarsi ai linguaggi contemporanei, spesso poco proposti e conosciuti.

Mario Vidor ha anche vissuto l’esperienza della residenza d’artista, ospite d’eccellenza  della Fondazione, per il tempo necessario ad effettuare gli scatti fotografici della città di Budapest (per la successiva stampa del libro d’arte edito da Punto Marte).

 

Nel territorio italiano oltre alle 36 mostre realizzate in collaborazione, col Patrocinio e con il sostegno della Fondazione Giovanni Santin Onlus, si  sono consolidati i rapporti con alcune realtà pubbliche, gli Assessorati alla Cultura del Comune di Porcia (Progetto Donne Protagoniste con la curatela di Franca Benvenuti); di Zoppola (Progetto Arte in Palazzo); di Motta di Livenza (Progetto Vedere Oltre); di Tramonti di Sopra (progetto FestinVal). Il ripetersi di eventi a scadenza annuale che prevedono numerosi incontri di approfondimento, laboratori, corsi e lezioni di storia dell’arte, visite guidate, presentazione di libri e testi teatrali e attività pensate per i bambini e gli adolescenti motivano la costante presenza della Fondazione, che vede tra le sue priorità proprio questo tipo di interventi di diffusione e approfondimento di esperienze e contenuti, legati ai linguaggi del contemporaneo.

Un’attenzione particolare va rivolta all’allestimento delle opere di Nicoletta Costa, effettuato nella sede del Museo Ricchieri di Pordenone. L’esposizione progettata per la primissima infanzia e la scuola elementare ha permesso a 4750 persone, (26 classi) di conoscere, apprezzare e leggere le opere di una delle autrici più note dell’editoria per l’infanzia, a livello mondiale. La presenza dell’autrice e  dei numerosi incontri, le visite guidate e i laboratori hanno rappresentato il giusto valore aggiunto alla manifestazione, inserita nella programmazione di Pordenonelegge.

 

Ampio spazio è stato dato alla divulgazione, al sostegno e alla pubblicazione di libri e cataloghi d’arte. Segnalo il rapporto continuativo con Alberto Magri che ha pubblicato tre testi interessanti :Tutto era un caos. Il Menocchio; Quella Giungla del mio giardino; e la Casa del Pordenone (in occasione del Cinquecentenario del Pordenone noto pittore del Rinascimento).

Vanno citati i cataloghi di fotografia editi dalla Punto Marte, eccellenza nel campo della documentazione della ricerca fotografica contemporanea (Budapest, Roma e Cieli inquieti di M. Vidor ed Europa geografie umane, geografie urbane, inserito nella prestigiosa collana AFI Archivio fotografico italiano e presentato ad Arles Fotografia in Francia).

Vista l’attualità degli argomenti ricordo la presentazione del libro Dall’Hindu Kush alle Alpi, diario di un clandestino lungo la rotta balcanica, e Io sono. Report sulla Trisomia 9 a mosaico, progetto fotografico per la raccolta fondi a favore della ricerca per la cura delle malattie rare.

Credo siano particolarmente importanti anche le pubblicazioni del Catalogo delle opere collezionate dal Comune di Pasiano di Pordenone, e della Collezione Bidon, che pur essendo privata ha rappresentato un importante metodo per la divulgazione dell’arte contemporanea nel territorio veneto.

A Trento è stato inoltre pubblicato il catalogo di Artisti a Statuto Speciale che ha accompagnato il pubblico alla conoscenza, entro il prestigioso spazio espositivo Del Palazzo delle Albere,  di quattro autori friulani, rappresentanti dell’eccellenza della ricerca nella regione Friuli Venezia Giulia.

In conclusione va citato tra gli altri il prestigioso catalogo edito da Skirà per la mostra internazionale presentata da Vittorio Sgarbi a Venezia, nel Palazzo Zaguri. Alla stessa mostra la Fondazione ha dato in prestito Untitled di C.Ciussi, una delle opere più significative della propria collezione.

 

Con la curatela di Giovanna Carlot la Fondazione ha collaborato alla realizzazione della mostra itinerante Danau, di Alberto Pasqual nella Mitteleuropa. La sede della Fondazione a Budapest ha ospitato la mostra in Ungheria. Il catalogo ha rappresentato la giusta testimonianza  della ricerca dell’artista pordenonese.

 

Desidero sottolineare l’importanza del lavoro artistico del fotografo Sergio Vaccher, inviato speciale e accreditato grazie alla Fondazione G.S. al Festival del Cinema di Venezia , al Carnevale di Venezia e ad altre manifestazioni a carattere internazionale (Pordenonelegge, Magraid etc).

 

La Fondazione ha collaborato alla realizzazione di due concorsi rivolti principalmente alle nuove generazioni. Il primo è già giunto alla quinta edizione: Amore ti scrivo è un concorso per scrittori e poeti, curato dall’associazione Fil di Fier di Zoppola; l’altro è stato gestito dal Piff, Pordenone International film festival. Intitolato Non solo droga  ha ricevuto ben 42 film-corti, realizzati dalle scuole sull’argomento quanto mai attuale. Ottima l’affluenza e la partecipazione di giovani adolescenti che hanno utilizzato il linguaggio cinematografico in tutti i suoi momenti (sceneggiatura, riprese, luci, montaggio, regia, recitazione, etc) per esprimere problematiche, pensieri, risorse che caratterizzano il mondo giovanile.

 

Non è mancato il sostegno a Pordenone Blues festival 2017, nella convinzione che anche la musica sia un linguaggio da conoscere e interpretare. Si rivolge in particolar modo ai giovani, che rappresentano sempre gli interlocutori più importanti a cui si rivolge l’attenzione e la programmazione della Fondazione G.S.

 

Nella sede della Fondazione a Venezia sono stati ospitati studiosi e intellettuali di fama, presenti nel territorio veneziano per motivi di studio e ricerca.

Melania Mazzucco è ritornata nei nostri spazi, per girare le riprese e rivedere la sceneggiatura del documentario per sky ,sulla biografia del Tintoretto.

Donatella Avanzo ha curato la mostra Da Kandinsky a Botero tutti in un filo, scrivendo le e schede scientifiche e tecniche delle diverse opere con la dottoressa Cincotti negli spazi della Fondazione.

 

Dopo l’intestazione di una Via a Giovanni Santin, ad opera del Comune di Pordenone che ha ricordato alcuni momenti della vita di mio padre, si è deciso di ricordare anche l’impegno che lui ha profuso nell’ambito dello sport e del Rugby in particolare:  tre i Memorial a lui dedicati, a scadenza annuale. Questi eventi sottolineano come la cultura sia veicolata anche attraverso incontri che promuovono la conoscenza e l’amore per lo sport a tutte le età.

 

La Collezione d’arte si è arricchita di diverse opere (Christo-Yavachev; Maurizio Galimberti; Moholy Nagy Laslo; Merlina; Spizzo; De Carli; Romano; Jus;). In particolare sottolineo l’importanza dell’acquisizione dell’opera La valle dei re di Mirko Basaldella (220x140). L’opera nel 1954 era stata selezionata dalla XXVII Biennale di Venezia ed esposta nella Sala V del Palazzo Centrale. Mirko Basaldella era stato invitato come Scultore. Sempre di Mirko Basaldella la Fondazione ha acquisito l’opera Totem della fine degli anni ’50 (ottone 37x5x4) sostenendo in tal modo l’Associazione Art for Children & Mother O.N.L.U.S.

Naturalmente è impossibile citare tutte le occasioni  che hanno visto presente in vario modo la Fondazione Giovanni Santin Onlus durante questi ultimi tre anni. Si può comunque notare come la programmazione si sia caratterizzata per la qualità delle scelte, che testimoniano il desiderio di elevare sempre più il livello delle proposte e dei contatti. Rimando quindi alla visione del sito che raccoglie in modo cronologico e sistematico quanto si va facendo. Resta in ciascuno dei protagonisti dell’attività svolta e in particolare modo nella Direttrice artistica Alessandra Santin, il desiderio di migliorare e rendere sempre più efficace ogni diverso intervento. A tutti rivolgo il mio personale sentito ringraziamento e apprezzamento per l’impegno e le scelte profuse.

 IL PRESIDENTE

Alessandro Santin

 

Bilancio e Dichiarazione d'intenti

 

         Dopo un primo biennio di attività è giunto il momento di osservare con spirito critico il percorso effettuato, non tanto per fare un bilancio conclusivo, quanto per avere modo di progettare l'attività futura, costruendo un nuovo percorso fondato il più possibile su dati oggettivi.

 

            Lo sguardo si sposta inevitabilmente sulle due zone d'intervento della Fondazione: nella sede espositiva di Budapest sono state realizzate 22 esposizioni d'arte contemporanea. A partire da ottobre 2013 con Sebők Éva le tecniche e le tipologie delle opere esposte, così come l'età, la provenienza, la preparazione degli artisti è stata diversificata e molteplice. Non sono mancate esposizioni di fotografia, scultura, pittura e incisione nelle sue diverse modalità espressive, inoltre intermezzi musicali e letture poetiche hanno rappresentato il giusto coinvolgimento anche di altri linguaggi poetici contemporanei.

Ritengo quindi che l'operato del critico d'arte sig.ra Mányai Márta sia stato proficuo e congruente con gli obiettivi della Fondazione stessa, che come si sa, vuole promuovere sia l'arte di ricerca tipica degli artisti più giovani, che la produzione già consolidata di artisti più conosciuti a livello europeo.

Questo spazio potrebbe aprirsi, almeno una volta all'anno, alla promozione di artisti italiani o provenienti da altre nazioni, attraverso esposizioni e residenze d'artista allo scopo di attivare quel sistema di relazioni che configura metodologie vicine alla complessità del contemporaneo.

 

            Per quanto riguarda la presenza della Fondazione in territorio italiano, l'attività e la programmazione, curata da Alessandra Santin, si è caratterizzata per una maggiore apertura verso gli spazi pubblici e le attività di associazioni locali, con il sostegno a diverse manifestazioni culturali.

 

            Abbiamo quindi collaborato sostenendo in vario modo la realizzazione di 23 mostre d'arte, differenziate per tecniche e generi, come a Budapest. Particolare attenzione è stata rivolta alla fotografia con il sostegno ai Simposi "Vedere Oltre" del 2014/2015/2016 che hanno permesso la conoscenza di una trentina tra i maggiori e importanti esponenti di questa arte che è particolarmente vicina ai tempi odierni. Voglio inoltre sottolineare l'importanza che la Fondazione ha dato alla stampa di cataloghi d'arte, anche in questo caso, la maggioranza vede la fotografia quale linguaggio privilegiato (la casa editrice Punto M.Arte con Mario Vidor in primis).

 

            Lo confermano i 12 cataloghi realizzati con il nostro contributo. Materiale che a nostro avviso risulta essere particolarmente proficuo, in quanto strumento di conoscenza e divulgazione, rivolto soprattutto alle nuove generazioni, in linea con il nostro obiettivo principale che è proprio quello attento alla formazione.

 

            Solo per citare alcuni eventi che abbiamo promosso ricordo l'accordatura del famoso organo della Madonna dell'Orto a Venezia; la realizzazione di una Cartella d’arte con un'incisione di Vico Calabrò, per l'importante incontro internazionale svoltosi a Porcia di Pordenone; e il workshop di fotografia nel Parco Naturalistico dei Magredi, conclusosi con la presentazione del libro catalogo Dai Magredi al Noncello all'interno della manifestazione internazionale PordenoneLegge 2016.

 

Anche l’attenzione rivolta ai grandi autori ha caratterizzato la Programmazione di questo biennio appena trascorso. E’ il caso della relazione costante con le attività della nota scrittrice Melania Mazzucco, ospitata presso la sede della Fondazione Giovanni Santin Onlus di Venezia in occasione della Presentazione del libro Il Museo del Mondo, Edizioni Mondadori; del Quarantennale del terremoto in Friuli nelle sedi del Priorato di Ospedaletto (Ud); delle manifestazioni veneziane collegate al Centenario del Genocidio degli Armeni. 

 

            Ho trovato particolarmente interessanti le recensioni che Chiara Orlando ha redatto in particolare durante i Festivals di Venezia Cinema 2015/2016, e Silent Festival 2015/2016 a Pordenone. Questo tipo di collaborazione con persone che utilizzano il sito per promuovere la conoscenza di eventi legati al mondo del cinema, della fotografia, della letterature e dell'arte in generale mi è particolarmente caro, sia per l'importanza data alla sperimentazione di un proprio linguaggio che alla divulgazione dei contenuti stessi, entrambi in linea con gli obiettivi e gli intendimenti della Fondazione stessa.

 

            In futuro mi auguro che questo tipo di lavoro possa proseguire e a questo scopo verrà realizzato uno spazio specifico all'interno del sito della Fondazione stessa, che unitamente con gli altri canali di comunicazione, quali Facebook e Instagram, riceve sempre più numerose testimonianze di lettura e di compiacimento. Nel caso di Chiara Orlando che ha scritto il profilo di 9 maestri d'arte del territorio della seconda metà del '900 (Ciol, Igne, Magri, Calabrò, Dugò, Cabai, Magnolato, …) stiamo procedendo con la realizzazione di un libro quale giusto riconoscimento del lavoro della scrittrice e della collaborazione che ha intrattenuto con la Fondazione durante questo biennio.

 

            Tra gli ultimi eventi non posso che sottolineare l'importanza della realizzazione del video "Filando i Remi" che ha documentato la mostra realizzata dal Comune di Pordenone con i libri che la stamperia Albicocco ha realizzato per la Zanussi Electrolux in oltre 20 anni di proficua collaborazione, che si è conclusa con la realizzazione di una cartella d'arte che contiene le opere di Ludovico Bomben, Michele Tajariol e Pierluigi Cappello; e la presentazione del libro di Gianni Zanolin "Viale Marconi" che contribuisce alla conoscenza della città di Pordenone e dell’importanza che essa ha avuto con la storia della Musica particolarmente vicina ai giovani.

 

Pordenone, 28 febbraio 2017

                                                                                                          Il Presidente

                                                                                                     Alessandro Santin

 

 

 

In memoria di mio padre Giovanni Santin

 

Mio padre era un uomo che amava la vita. Ha avuto sei figli, io sono l’ultimo

Ha dedicato tempo e impegno a ciascuno dimostrando con le parole e il lavoro che la realizzazione umana passa attraverso la qualità delle relazioni, della ricerca, della promozione culturale.

Per questo ha sempre agito con coerenza e rispetto in ogni circostanza, preoccupandosi di migliorare lo spazio e il tempo della famiglia, della società e della cultura in cui è vissuto.

Ha promosso la nascita della Provincia di Pordenone costruendo una serie di edifici rappresentativi della sua visione di progresso e di crescita individuale e sociale: solo per citarne alcuni ricordo il Grattacielo Santin, (per lungo tempo il più alto e qualitativamente il più interessante per le soluzioni estetiche e di progetto) e l’Hotel Santin (ancora oggi il più grande e capiente del territorio).

Assumendo ruoli politici nell’Amministrazione  ha guidato il Comune di Pordenone, dimettendosi soltanto quando, dopo una lunga lotta, si è reso conto che il mondo della politica stava  diventando altro rispetto al suo ideale di servizio disinteressato alla comunità.

Ancora molto giovane ha stretto un rapporto di amicizia con Padre Tarcisio Pazzalia, un Comboniano conosciuto a Pordenone e seguito durante la sua Missione in Uganda del Nord, dove ha contribuito alla costruzione di case, chiese, scuole, ospedali. Ha coordinato progetti e finanziamenti anche di strumenti e mezzi indispensabili al concreto miglioramento della qualità della vita della popolazione indigena, che ha studiato promuovendone le tradizioni.

Alla Parrocchia San Marco di Pordenone ha donato il progetto e l’esecuzione di un edificio polifunzionale con mensa, dormitorio, sala teatro, chiesa aule, sale laboratori, garage e parco/giardino per una scuola materna in grado di accogliere circa 150 iscritti e di applicare le più innovative attività pedagogiche e di insegnamento.

Ha promosso la nascita del Consorzio Assistenza Spastici  seguendo l’intero iter burocratico e organizzativo, mettendo a disposizione competenze e risorse indispensabili alla  sviluppo e al riconoscimento dei diritti dei portatori di handicap e delle loro famiglie, soprattutto dopo la scuola dell’obbligo.

Ha iniziato il restauro delle chiesa della Sacra Famiglia di Tiezzo di Azzano x e dell’annessa cinquecentesca Villa Veneta Pedrina, ancor prima di averla acquistata, cercando, con l’aiuto prezioso di mia madre di salvare dal degrado uno degli edifici storici ed architettonici più importanti del territorio, testimone della presenza della cultura della Serenissima e delle influenze  che essa ha avuto nella storia sociale e dell’arte locale.

Ha promosso in vario modo lo sviluppo della cultura aprendo la Hall dell’hotel Santin all’arte contemporanea, offrendo gratuitamente agli artisti un primo spazio organizzato come galleria espositiva. La Programmazione di mostre temporanee è proseguita per oltre un decennio fino alla fine degli anni Settanta. Ogni biennio un Concorso internazionale e delle  Estemporanee offrivano agli artisti locali occasioni di crescita, promozione e confronto con realtà interculturali diverse.

Ha collezionato orologi declinando in tal modo un interesse particolare per la categoria del Tempo, anticipando la dimensione fluida della cultura contemporanea, il cui divenire caratterizza il quotidiano della nostra società. Parte della sua collezione preziosa è stata donata da mia madre Fabris Rotelli Matilde alla Provincia di Pordenone e oggi è aperta alle visite guidate e non, negli spazi espositivi di Palazzo Pera Sbrojavacca di Corso Garibaldi a PN. Un catalogo esaustivo rappresenta l’ottimo strumento di conoscenza e ricerca ad essa correlata.

Ha amato la Natura in tutte le sue manifestazioni, ha sempre pensato che il giusto rapporto tra Natura/Cultura fosse il modo migliore per aprirsi al Futuro, la dimensione verso cui si rivolgeva sempre, considerando la Storia , le radici, il Passato indispensabili strumenti per affrontare il Presente, immaginando per ciascuno un domani migliore.

Con questa semplice idea tutta rivolta alla promozione del contemporaneo, ho deciso di dare vita alla Fondazione Giovanni Santin Onlus augurandomi che gli insegnamenti e l’esempio di mio padre sappiano attivare processi culturali, guidare le scelte e orientare la programmazione di eventi, percorsi formativi, collezioni che testimonino e promuovano la cultura contemporanea rivolta alle nuove generazioni per  far conoscere ad un pubblico sempre più ampio le innovazioni  e le tendenze più attuali nel panorama dell’arte contemporanea internazionale.

A tale scopo la fondazione si è dotata di sedi sia in Italia che all’estero, adibite a luogo di esposizione di opere d’arte,  promuovendo artisti emergenti, ampliando nel tempo  la propria collezione.

L’obiettivo è di realizzare una struttura flessibile per l’aggiornamento di appassionati e conoscitori e per la formazione di chi al contemporaneo e all’arte in genere si deve ancora avvicinare.

 La  pluralità delle proposte nel campo artistico quali pitture, sculture, fotografie, video, installazioni e performance verrà analizzata e proposta al pubblico non solo attraverso le mostre, ma anche grazie alle molteplici attività didattiche ed eventi correlati di approfondimento, quali conferenze, incontri con artisti, critici e curatori, provenienti dalle più svariate esperienze nel campo delle arti italiane e straniere.

 Proponiamo  percorsi educativi e formativi di avvicinamento al mondo dell’arte, nei quali vengono coinvolti anche  bambini e ragazzi tramite vere e proprie attività didattiche,  cercando  di creare un dialogo in base ai segnali che l’opera stessa comunica.

 Forma , colore e  spazio sono alcuni dei linguaggi attraverso i quali l’opera si fa scoprire e la fondazione Santin Giovanni Onlus propone una chiave di lettura per confrontarsi con chi dimostra interesse e curiosità verso il mondo dell’arte.

 

 

IL PRESIDENTE

Alessandro Santin

Budapest Museum Hotel
1088, Trefort Street 2
361/485 1080
La fondazione espone mostre temporanee e svolge la sua attività didattica e gli incontri presso la galleria d'arte dell'Hotel Museum Budapest